L’Italia e la cultura del mattone. La Locazione una nuova frontiera da seguire.

4 Gennaio 2021
4 Gennaio 2021 barbaramattei

In Italia scorre nelle nostre vene la cultura del mattone. La più grande preoccupazione del genitore è dare in primis un tetto ai propri figli, soprattutto che sia di proprietà esclusiva.

Questa impostazione ci è stata inculcata e tramandata dai nostri avi e sembrerebbe quasi che non si è finalmente diventati adulti fino a che non si riesce ad acquistare la fatidica prima casa. Ecco qui che molti giovani per quindici, trenta anni si sobbarcano di un peso: il mutuo. La leggendaria spada di Damocle presente in tutte le famiglie italiane. E’ un retaggio culturale il nostro o il miglior modo di fare economia?

L’investimento immobiliare, considerato un investimento sicuro, è da sempre il preferito dagli italiani: l’immobile è stato considerato un bene rifugio, come l’oro o i diamanti, cioè un bene in grado di proteggere il capitale nel tempo.

Infatti che si tratti di prima casa, di casa per le vacanze o di un immobile da affittare o rivendere, il popolo italiano ha investito una grossa fetta del proprio patrimonio in case. Le motivazioni alla base di questa predilezione per l’investimento nel mattone sono principalmente due.

La principale causa è di natura culturale, infatti in Italia si è diffusa per anni la convinzione che investire nel mattone fosse il modo più sicuro per proteggere i capitali ed anche far fruttare i propri soldi, questo ha fatto sì che oltre il 70 per cento degli italiani viva in case di proprietà, una media tra le più alte in Europa, e che molti abbiano una seconda o addirittura terza casa, spesso ricevute in eredità.

In secondo luogo sul territorio italiano sono presenti moltissimi immobili, la maggior parte dei quali sorti durante il boom delle costruzioni avvenuto dopo la seconda guerra mondiale.

Ancora oggi in molti sono dell’idea che si tratti dell’unico investimento sicuro possibile, dotato di uno status di investimento speciale, e per questa ragione tendono ad investire per intero i propri capitali nell’acquisto di case.

Tuttavia è importante considerare che investire nel mattone è solo una delle tipologie di investimento possibili e quindi, deve essere gestito nell’ottica di diversificazione del portafoglio.

L’investimento immobiliare, considerato un investimento sicuro, è da sempre il preferito dagli italiani: l’immobile è stato considerato un bene rifugio, come l’oro o i diamanti, cioè un bene in grado di proteggere il capitale nel tempo.

Infatti che si tratti di prima casa, di casa per le vacanze o di un immobile da affittare o rivendere, il popolo italiano ha investito una grossa fetta del proprio patrimonio in case. Le motivazioni alla base di questa predilezione per l’investimento nel mattone sono principalmente due.

La principale causa è di natura culturale, infatti in Italia si è diffusa per anni la convinzione che investire nel mattone fosse il modo più sicuro per proteggere i capitali ed anche far fruttare i propri soldi, questo ha fatto sì che oltre il 70 per cento degli italiani viva in case di proprietà, una media tra le più alte in Europa, e che molti abbiano una seconda o addirittura terza casa, spesso ricevute in eredità.

In secondo luogo sul territorio italiano sono presenti moltissimi immobili, la maggior parte dei quali sorti durante il boom delle costruzioni avvenuto dopo la seconda guerra mondiale.

Ancora oggi in molti sono dell’idea che si tratti dell’unico investimento sicuro possibile, dotato di uno status di investimento speciale, e per questa ragione tendono ad investire per intero i propri capitali nell’acquisto di case.

Tuttavia è importante considerare che investire nel mattone è solo una delle tipologie di investimento possibili e quindi, deve essere gestito nell’ottica di diversificazione del portafoglio.

Chi acquista un immobile al fine di fare un investimento, potrà guadagnare sostanzialmente in due modi: affittando la casa oppure rivendendola.

L’investimento immobiliare ha un aspetto molto interessante che consiste nella possibilità di ottenere un reddito mensile derivante dal canone d’affitto pagato dal locatario.

Alternativa ai classici contratti d’affitto, esistono gli affitti a breve termine: si tratta della possibilità di locare un immobile per brevi periodi senza vincolarsi ad un contratto di locazione a lungo termine.

Generalmente questo tipo di locazione ha successo nelle zone turistiche oppure in città universitarie in cui si affitta un appartamento a uno o più studenti per l’anno accademico. Questo modo di affittare immobili ha il vantaggio fornire rendite tendenzialmente più elevate e anche la possibilità di avere la casa disponibile alla vendita in tempi molto stretti.

Una soluzione molto conveniente per chi desidera guadagnare con gli immobili è acquistare un appartamento già locato: questi infatti vengono venduti generalmente a prezzi più bassi del 20 o 30 per cento rispetto ad immobili che hanno le stesse caratteristiche ma che non hanno un inquilino.

Oltretutto se già locate, queste case non presentano costi o tempi d’attesa per trovare qualcuno che le prenda in affitto; se invece si intende venderle, bisognerà attendere solo qualche anno.

Le case in affitto rendono di più se hanno una metratura medio piccola e se sono di buona qualità e curate; inoltre la zona è molto importante in quanto è preferibile acquistare un immobile da affittare nei grandi centri urbani, vicino ai principali servizi e ai mezzi di trasporto oppure nelle località turistiche.

Se mettere in affitto una casa non è l’idea di investimento che si ha in mente, l’altra soluzione per generare un reddito è acquistare e poi rivendere ad un prezzo più alto.

È possibile utilizzare due strategie differenti: acquistare e poi attendere che il prezzo dell’immobile salga per poi rivenderlo, oppure acquistare, ristrutturare e rivendere immediatamente.

In entrambi i casi la cosa fondamentale è acquistare bene, cioè ad un buon prezzo che fornisca margini di guadagno. È consigliabile quindi acquistare da un venditore motivato, cioè una persona realmente intenzionata a vendere l’immobile nel minor tempo possibile: questo consente infatti la possibilità di negoziare il prezzo finale, spuntando sempre uno sconto.

Se si decide di acquistare un immobile da ristrutturare, è importante considerare il budget per la ristrutturazione: evitare quindi immobili che richiedano modifiche strutturali e preferire quelli che hanno bisogno di una tinteggiata, di sostituire le porte interne, i sanitari e la rubinetteria e altri interventi non eccessivamente costosi.

Secondo l’Istat, l’80% degli italiani vive in una casa di proprietà, spesso piccola e da ristrutturare. Gli italiani preferiscono insomma pagare anche pesanti rate di mutui pur di essere proprietari della casa in cui abitano. Sul fronte locazioni, il 18% delle famiglie paga un affitto.

Partiamo da un assunto fondamentale: il diritto all’abitazione è sancito dalla Costituzione. L’acquisto di una casa è per noi italiani una tappa fondamentale nella vita di un individuo, un momento che ha non solo una valenza economica importante, ma anche un aspetto psicologico molto forte. La casa è stabilità e certezza, ma è anche un buon investimento se si ha a disposizione un po’ di denaro.

Ma non siamo i soli: anche spagnoli, britannici e francesi sono ossessionati dalla proprietà. Spiccano, per differenze, i tedeschi: quasi il 60% della popolazione in Germania vive infatti in affitto.

Le cause di questa specificità, che in Europa trova un termine di paragone simile solo nella vicina Austria, sono molteplici. Innanzitutto vi è una ragione storica: la maggior parte delle abitazioni sono di proprietà dello stato, dei comuni o delle grandi imprese pubbliche, come Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche. Tale situazione non riguarda solo l’ex Germania dell’est, dove evidentemente tutte le case erano di proprietà pubblica. In generale, il contesto abitativo è molto più orientato da politiche pubbliche di investimento in case popolari, ormai ferme qui in Italia da anni a causa dei conti pubblici da tenere in riga.

Ma anche molte grandi aziende tedesche si dedicano all’investimento immobiliare per promuovere l’affitto al dettaglio; realtà quasi del tutto assenti in Italia, contesto nel quale è soprattutto la piccola proprietà privata a gestire il mercato delle abitazioni in locazione.

Dopo l’unificazione, ad ogni modo, si sono creati dei giganti immobiliari che gestiscono portafogli di grandi dimensioni di abitazioni in affitto.

Oltre alle ragioni storiche, esistono altre cause di questa specificità tedesca, che sono da ricercarsi, per prima cosa, nella forte economia e in secondo luogo nell’esistenza di alternative al mattone per il risparmio, come i conti deposito e i prodotti finanziari.

Affittare una casa in Germania non è esattamente come affittare una casa in Italia. Per prima cosa gli appartamenti vengono affittati vuoti, il che non vuol dire solo senza mobili, ma a volte anche senza piastrelle.

Gli affitti sono caldi o freddi: freddi significa che acqua, gas e corrente non sono inclusi nel costo mensile dell’affitto (i termosifoni ci sono). Con l’affitto caldo, invece, questi costi sono inclusi.

Per trovare casa può capitare che vi venga fatto un colloquio, sì, proprio come quando si cerca un lavoro. Molti proprietari di casa non affittano a fumatori o a chi ha degli animali, non vogliono rumori di nessun tipo, specialmente la domenica. La domenica in Germania è un giorno intoccabile. A parte i negozi chiusi, è assolutamente vietato fare rumore.

Ma Berlino non è l’unica meta dove la popolazione preferisce andare in affitto. Pensiamo agli Stati Uniti. Specialmente in questo periodo di Covid si stanno verificando dei fenomeni che stanno decisamente inasprendo questo trend.

Invitation Homes è il più grande gestore di case in affitto negli Stati Uniti, con oltre 80.000 proprietà. In piena pandemia sta vivendo il suo momento migliore soprattutto nel mercato delle case unifamiliari alla periferia delle città. Con l’aumento della domanda di case più grandi nei quartieri residenziali, stanno già valutando l’acquisizione di migliaia di proprietà da affittare.

L’interesse a vivere in quartieri residenziali alla periferia di grandi città è cresciuto negli Stati Uniti durante la pandemia. Coloro che vivono in affitto possono spostarsi più facilmente e più velocemente, senza vincoli immobiliari e trovando più o meno allo stesso prezzo una sistemazione con giardino e più grande rispetto a un appartamento nel centro.

Come in tutti i Paesi in cui i governi hanno indetto la quarantena, la maggior parte delle persone si è resa conto che non gli piace vivere dove risiede attualmente. Da allora, almeno negli Stati Uniti, la domanda di abitare alla periferia delle principali città del Paese è salita alle stelle per aree in cui non ci sono grattacieli, ma file e file di case unifamiliari.

Una situazione che fa la fortuna delle aziende che gestiscono alloggi in affitto. Invitation Homes Inc. è il più grande player degli Stati Uniti in questo settore, con circa 80.000 case in gestione. In questi mesi ha registrato i tassi di affitto più elevati che garantito all’azienda ricavi significativi.

Per questo si sta già valutando la possibilità di aumentare il proprio ‘portafoglio’ di immobili in locazione, in un momento di mercato con tassi ipotecari bassi mentre le moratorie sui mutui stanno dando sollievo ai proprietari in difficoltà finanziarie.

Gli investitori scommettono che la pandemia spingerà gli americani fuori dalle città affollate in cerca di spazio. Le azioni della società sono aumentate dell’84% da quando il mercato ha toccato i minimi a fine marzo, quando i casi di coronavirus sono saliti alle stelle negli Stati Uniti.

LA MIA PREVISIONE A LUNGO TERMINE: La cultura del mattone farà sempre parte della nostra cultura, ma le nuove impellenze moderne porteranno a vedere il mattone sempre più come un investimento. Aumenterà la voglia di cambiare casa locandola a seconda delle necessità momentanee.

Auguro ai miei lettori un buon inizio 2021 .

Un arrivederci al prossimo lunedì!!!!!

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